martedì, febbraio 26, 2008

Ammorbato.

Ebbene sì.
Avevo deciso di provare ad essere puntuale e riportare giorno per giorno delle riflessioni sulle mie visioni televisive ma il morbo mi ha preso.
Quasi otto giorni di incoscienza e inabilità a qualsiasi stimolo esterno.

"Non ricordo tu ti sia mai veramente ammalato" mi dice B. rivedendo gli ormai prossimi dieci anni di nozze.
"Io non ricordo di essere mai stato così male" ho detto cominciando la frase lunedì e terminandola giovedì.

Veramente, quasi quindici anni fa, dopo mesi di pianificazione di un viaggio in Irlanda con gli amici giusti e vari incontri preparatori, al di fuori del mio pigro estemporaneo sistema di organizzarmi le vacanze, mi stroncò l'ennesima colica e passai gli stessi giorni della "vacanza" ricoverato all'ospedale per l'asportazione della colecisti.

p.s.: Iele e Giangelo si sono ammalati dopo di me. Spero B. tenga duro: noi siamo persi senza la sua efficienza casalinga.

venerdì, febbraio 15, 2008

Giovedì guardone.

Il giovedì non è giorno di tivù. O meglio, è sempre giorno di tivù per un guardone, ma da quando è finita la prima visione di Dexter su Foxcrime, la seconda serata televisiva non mi dà alcuna soddisfazione.

B. e io rientriamo verso le 23, e finiamo di vedere la puntata dei RIS-delitti imperfetti che la nonnasorvegliabimbi sta guardando.

Ho imparato a riconoscere il ruolo dei protagonisti ma non conosco il nome dei personaggi e a malapena mi oriento per gli attori. Sono contento che il genio del Fantabosco abbia una parte (mi era particolarmente piaciuto nel film “Dopo mezzanotte”) e vorrei che per gli attori di fiction ci fosse la stessa considerazione che per quelli di cinema (discorso che vale anche per noi telespettatori costretti a subire delle produzioni di serie B contro quelle cosiddette artistiche del cinema).

Poi è un noioso saltabeccare tra programmi comici e di satira.

Ecco, il giovedì ha ragione B. che insiste a mandarmi a letto

giovedì, febbraio 14, 2008

Mercoledì guardone.

Mentre aspettavo iniziasse il mio serial preferito, mi sono sintonizzato su Cult dove ho rivisto un docu-film che viene così presentato sul sito:

Ore 20.20 - Strane storie: La donna con metà corpo - Rosemarie Siggins è nata con una Agenesia sacrale. Ha cioè il corpo tagliato a metà. Ma lottando contro difficoltà inimmaginabili si è sposata, ha avuto un figlio, lavora.

B e io abbiamo seguito con interesse (come confermato dal fatto che non ho continuato a fare zapping durante tutta la visione) le vicende di questa donna alla quale avevano dovuto amputare le gambe all’età di due anni.

Ad un certo punto del documentario, ci è sembrato evidente che abbiamo noi un grosso problema, capire come è realmente la vita negli USA, vista che ci viene propinata in ogni momento come modello vincente.

Piuttosto che le difficoltà insite nel suo stato di disabile e le inevitabile figuracce dei cosiddetti normali nei suoi confronti, quello che ci ha più colpito è la situazione di provvisorietà che traspariva dal modo di vivere della donna e di tutta la sua famiglia.

Completamente diverso il tenore di vita dei Walker, la famiglia protagonista di Brothers & sisters su Fox life alle ore 21.55 che ho guardato con totale soddisfazione e poi riguardato su Foxlife+1 in lingua originale pur non sapendo una parola di inglese.

Il cast di questa serie è decisamente ottimo (tra tutti Sally Field, Rachel Grifiths): facce e temperamenti animano i personaggi con una verisomiglianza sconosciuta alle serie nostrane.

La scrittura di B&S è ricca e consona ai temi trattati, con una leggerezza tipica di storie di sentimenti e relazioni familiari ma lontanissima da essere superficiale. In B&S si parla di guerra e di politica, di inadeguatezze per le aspettative proprie e degli altri verso sé, di affetti calpestati, di passioni esigenti e di sofferenze nascoste.

Quanto lontane sono le abitudini di vita (e la “moralità”) dei Walker dalle mie, quanto mi commuove, simpatizzo per le vicende di questi genitori, figli, fratelli e sorelle.

L'episodio di ieri sera, ad esempio, con una delle memorabili cene di famiglia dove esplodono le verità più dolorose o le fragilità più umane, parla chiaramente di businnes della politica, dei colpi bassi che i candidati possono darsi, dell'incapacità a tirarsi fuori da un meccanismo ormai innescato ma anche del pigro opportunismo che allontana ogni volontà di cambiamento.

mercoledì, febbraio 13, 2008

Martedì guardone.

Il martedì non trasmettono le mie serie preferite.

Allora guardo un po’ a caso e mi abbuffo con:

Ore 21.00 Italia’s Next Top Model su sky vivo , un reality all’americana (cioè registrato);

ore 22.00 il 4° episodio della prima serie del Dectective Monk su Hallmark che avevo già visto ma B. no;

ore 23.00 Close to home su Foxlife+1 mai visto prima.

NOTE di visione.

1) INTP - Il merito di questo programma fatto in Italia è proprio quello di aver ricalcato il format americano ed essere riuscito nella “costruzione” delle puntate, senza le eliminazioni al televoto ma, appunto, montando immagini e interviste come la maggior parte dei reality d’oltreoceano. Se ne percepisce proprio la scrittura (quella negata negli analoghi programmi italiani che nei credit presentano però numerosissimo autori) e, per la cura della confezione, sono quelli che preferisco.

2) MONK – Affascinante e irritante personaggio, con la sua mania per ordine e pulizia, molto ben recitato dall’attore protagonista.

Non ci sono scene truculente, cadaveri squarciati, sofisticate tecniche di rilevazione di microrganismi alieni o esclusive fibre sintetiche, ma al colpevole ci si arriva lo stesso.

3) CtH – Una donna che non vuole accettare la fine del suo matrimonio uccide il marito dichiarando di aver obbedito alla voce di Dio. Ogni volta, per me italiano cattolico praticante, sono sbalordito dai vari culti o sette o confessioni che vengono mostrate in questi telefilm. Pur distanziandomi per quello che logicamente è finzione ed esagerazione filmica, in qualche modo provo ammirazione per la coerenza di comportamenti che porta negli USA l’essere religioso. La riconoscibilità e il senso di appartenenza sono davvero così evidenti tra i cittadini americani?

martedì, febbraio 12, 2008

Guardone!

Qualche tempo fa, Giangelo mi sale in braccio mentre sto spaparanzato sul divano e afferma serio:
"Ho detto alla maestra che sei un guardone. "
Impallidisco.
"...Perché stai sempre a guardare la tivù."
Come al solito le creature guardano e s-colpiscono indelebilmente i comportamenti di noi adulti.

Io continuo a sorbirmi una quantità esagerata di telefilm ogni sera.
Proverò questa settimana ad ammorbarvi con le mie elucubrazioni su quel che guardo.