venerdì, dicembre 21, 2007

Lo spirto civico del Natale.

Un po’ per sfida, molto per curiosità, domenica pomeriggio, in una pausa tra febbri e vomiti, spenta la macchinetta per aerosol e finiti tutti i compiti per casa, siamo andati a Padova.

Il Natale consumistico non è quello che vorrei far vivere ai miei bambini ma le piazze addobbate per i mercati e le luminarie in questo periodo di feste sono indiscutibilmente piene di fascino.

Io, in aggiunta, volevo vedere cosa aveva combinato K per l’iniziativa “Civico Natale” e ci sono quasi riuscito - per questo appuntamento avrei dovuto anche incontrare un amico con lo sguardo giusto all'uopo-.


Una delle esperienze più belle che può fare un genitore è quella di portare figli piccoli a vedere una mostra d’arte per essere costretto a spiegare il “perché” di quegli oggetti e fare, anche per se stesso, un tentativo di chiarezza su quanto sta visitando.

Gli alberi di Natale reinventati, presentati in via Dante, sono veramente stimolanti e, sebbene risultino troppo scritte e poco fruibili, quasi abbandonate ai bordi della strada (del tutto inefficace l’allestimento curato dal DAMS dell’università patavina), le opere esposte possiedono tutte le caratteristiche - limiti e pregi compresi – di quello che per me, curioso e non esperto, significhi fare arte oggi.

Nonostante il freddo, anche in questo caso i miei bambini e B. mi hanno aiutato a prendere le giuste distanze da quello che guardavo, al di là dei coinvolgimenti intellettuali che di solito mi fanno apprezzare (giustificare) praticamente qualsiasi opera d’arte, per bellezza formale o per artigianato artistico o per sforzo concettuale.

N.B.: Senza piaggeria, l’installazione di K. ha veramente incuriosito, attratti più da questa che da altre più interattive o ludiche, i miei bimbi che hanno colto immediatamente l’ironia della presentazione e, mentre io dovevo leggere i titoli messi dall’artista sulle immagini per capire cosa era rappresentato, subito riconosciuto i gesti ritratti e compreso il senso delle fotografie.

Iele: “Papà guarda che Natale ha incontrato la caramella per far festa” (questa foto l’avrei rubata volentieri).

Giangelo: “Fa anche una passeggiata e qui invece aspetta qualcuno…”

E’ stata comunque l’installazione che ha più soddisfatto B. e me.

giovedì, dicembre 20, 2007

La vita eterna è un'altra cosa.

All'ennesimo annuncio della morte di un conoscente ottantenne del paese B. non capisce perché insisto a dire che un vecchio può anche morire.
Sarà che io sono già orfano di padre mentre i miei suoceri sono arzilli e onnipresenti nella nostra vita.

In un luogo a me caro sta pacatamente sviluppandosi questa riflessione.